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Ho cambiato auto.

Ho acquistato un’auto nuova e con un sacco di accessori.

Giusto per citarne alcuni: cambio automatico, connessione internet, videocamera posteriore, cruise control, rilevatore di corsia, riconoscimento della segnaletica stradale, park assist…
Già così ce n’è abbastanza, per me. Di fatto, non posso più guidare perchè, praticamente, la macchina si guida da sola.

Alcune persone sentono paura all’idea di salire su un veicolo che, praticamente, si conduce da solo. Per me non è questo. E’ che non posso più guidare io. E a me piace guidare.

Mi piace condurre l’auto. Mi piace proprio quello che si fa quando si guida: cambiare le marce, mettere la freccia, fare manovra, frenare e accelerare… Mi piace dirigere io. Io guido, io dirigo.
E qui, praticamente, non posso più dirigere niente. Perchè appena faccio un’azione che l’auto ritiene non appropriata, me lo segnala e si oppone.

Ad esempio, sono in autostrada, decido di cambiare corsia, è tutto libero, provo a spostarmi verso sinistra senza mettere la freccia e l’auto resiste, lo sterzo si irrigidisce, le ruote non girano.
Ok, hai ragione, bisogna sempre mettere la freccia.
Oppure sto guidando da un po’, è vero sono un po’ stanca ma sono lucida, so di essere presente a me stessa. Basta un lieve rallentamento o una lieve oscillazione rispetto al centro strada e biip!

Sul cruscotto compare la scritta “Rilevata stanchezza del conducente. E’ consigliata una pausa caffé” con il disegno della tazzina. O ancora: arrivo a destinazione, spengo l’auto, prendo le mie cose, sto per scendere e biip! “Hai preso tutto? Dimenticato nulla? Telefono, occhiali…”.

Potrei sentirmi aiutata dalla mia auto, potrei vivermela come un supporto, un alleggerimento, un’assistenza.

Invece, io mi sento controllata

Ma la cosa peggiore di tutte, per me, sono i sensori.
Non so quanti siano, ma sono tanti: anteriori, posteriori, laterali, sopra, sotto, dentro… E’ tutto un suonare.
Quando esco o entro nel posteggio di casa e passo accanto a una siepe bip bip bip!!!
Quando entro nell’autorimessa e mi avvicino al muro di fronte bip bip bip!!!
Quando faccio retromarcia per uscire e mi avvicino a un’altra auto posteggiata bip bip bip!!! Quando in una strada stretta io e un’altra auto ci sfioriamo, rallentando bip bip bip!!!

Ho provato ad eliminarli, ma non è possibile. Ho provato a togliere la suoneria, ma nemmeno questo è stato possibile. L’unica cosa che ho potuto fare è stato abbassare il volume al minimo. E comunque si sentono ancora.
Si possono zittire del tutto solo mentre si sta facendo manovra, ma a quel punto diventa pericoloso, perchè mi dovrei distrarre dalla guida per silenziare il bip e non è il caso.

Dunque mi tocca sorbirmeli.

Questo stato d’animo di estremo fastidio e di irritazione sono andati avanti per qualche mese, finchè un giorno è successa una cosa.

Ero arrivata al mio studio e stavo parcheggiando. Mi stavo inserendo all’interno di una piazzola al cui termine c’era il marciapiede. Stavo avanzando piano e il sensore rilevava il marciapiede. Bip bip bip! Io continuo ad avanzare, perchè so che c’è ancora spazio. Le suonerie accelerano bip bip biiip!!! finché un grande BIP e la macchina inchioda.

In quel momento ho provato un odio verso l’auto… un vero e proprio sentimento di odio.

Subito dopo, però, mi sono resa conto che era un sentimento del tutto sproporzionato e fuori luogo rispetto alla situazione e a quello che era accaduto.

Allora, è arrivato un pensiero.
Mi sono detta:

questo odio che sento verso la macchina lo devo sentire anche verso la parte di me che è sempre in tensione e vuole controllare tutto.

SBAM!

In quel preciso istante, appena formulato il pensiero, tutta la tensione, la rabbia, l’odio che avevo sentito fino a pochi secondi prima sono spariti, svaniti. Mi sono sentita ammorbidire, ho ripreso a respirare normalmente ed è arrivata una lieve commozione negli occhi.

E’ vero. Devo proprio odiare la mia parte controllora. Mi impressiona il fatto di arrivare a odiare me stessa, mi addolora e mi sento incredula.

Com’è possibile arrivare a odiare sé stessi?

Eppure so che è possibile. Così come so di non essere l’unica a cui succede. Allora ho riflettuto: che cos’è quest’odio che provo verso di me?

Lo vedremo insieme nella seconda parte. A presto!