Può succedere di non aver voglia di trascorrere il Natale con la propria famiglia.
Non è male. Non è sbagliato.
Non c’è niente che non va nel non voler trascorrere le feste con i propri familiari.
Però sì, quasi sempre, 99 volte su 100, è un problema. Perché in nessun altro momento dell’anno c’è una pressione, non solo individuale ma sociale, collettiva, che spinge affinché il Natale si passi in famiglia.
A Natale BISOGNA stare in famiglia. Esiste anche un detto “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”.
Che cos’è il Natale?
E’ la festa della famiglia, per antonomasia. E’ la storia di una famiglia: quella di un bambino e dei suoi genitori. Ma Natale è innanzitutto la festa dell’Amore, con la A maiuscola.
Il Bambino che è nato il 25 dicembre è un bambino speciale.
E’ un bambino che ha portato l’Amore nel mondo.
Ci ha detto “Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi” e “Ama il prossimo tuo, come te stesso”.
Che succede se la nostra famiglia non è un luogo d’amore?
Sappiamo che, non per essere il 25 dicembre, la nostra famiglia sarà diversa da come è di solito.
Non perché sediamo tutti a tavola in grande compagnia e in grande abbondanza le relazioni sono diverse da quelle di tutti gli altri giorni. Lo sappiamo.
Che succede quando sentiamo di non volerci stare, eppure ci stiamo?
Quando ci sentiamo in obbligo di stare con chi bisogna stare, non per scelta ma per dovere?
Che succede se noi per primi, anziché provare amore, proviamo rabbia o tristezza o solitudine? Che succede se nel nostro cuore non c’è amore?
Non può essere Natale. Facciamo Natale, ma non è Natale.
Ama il prossimo tuo, come te stesso.
Possiamo amare gli altri solo nella misura in cui amiamo noi stessi.
Se vogliamo che sia Natale, cominciamo da noi stessi. Dal rispettarci, dal fare quello che ci sentiamo di fare, dal smettere di obbligarci. Cominciamo a essere coerenti.
Può succedere che abbiamo voglia di stare da soli a Natale, o non con la nostra famiglia. Può succedere che abbiamo voglia di fare un Natale “a modo nostro”. Può succedere che vogliamo stare con chi per noi è famiglia, anche se famiglia di sangue non è. Può succedere che abbiamo voglia di stare nella natura, che è la nostra prima madre.
Può succedere. E si può fare. Rendiamoci conto che ne abbiamo il diritto. E’ il rispetto verso noi stessi che ce ne dà il diritto.
Cominciamo a stare veramente con noi stessi, a Natale. Cominciamo ad amare noi stessi, a non giudicarci strani, o egoisti, o asociali… cominciamo ad occuparci e a fare noi, per noi, quello di cui sentiamo di avere così tanto bisogno: offrirci rispetto, amorevolezza, cure, soddisfazione…
Darci ciò di cui abbiamo bisogno.
A quel punto potremmo accorgerci di essere diventati meno esigenti e meno arrabbiati verso chi non ci ha offerto questo trattamento finora e sentirci più disponibili noi a offrirlo loro.
Dove c’è obbligo, non c’è libertà. Dove non c’è libertà non c’è amore. Perché l’amore è libertà.
Cominciamo a chiederci: voglio festeggiare il Natale per forza o per amore?