Skip to main content

Essendo il primo, deve soddisfare varie esigenze: innanzitutto conoscitiva, poi descrittiva e illustrativa delle modalità del colloquio e infine, naturalmente, di osservazione e di approfondimento del problema per cui la persona lo richiede.

Per poter fare questo, la durata del primo colloquio è di trenta minuti superiore a quella dei colloqui successivi.

Inizio spiegando alla persona come si svolgerà la seduta, specificando che verterà su tre momenti. Il primo, nel quale raccoglierò i suoi dati personali; il secondo, nel quale illustrerò il mio metodo di lavoro; il terzo, quando arriveremo al motivo vero e proprio per il quale la persona ha richiesto il colloquio.

In un primo momento, dunque, raccoglierò informazioni dettagliate e specifiche riguardanti il suo contesto di vita e la sua situazione attuale (l’età, con chi vive, la sua professione, la famiglia attuale, la famiglia di origine…)

Fatto questo, dedicherò alcuni minuti a illustrare alla persona come io conduco il colloquio, quale metodologia seguo, a che scopo la seguo, quali sono i principi che mi guidano nel mio lavoro, con che intenzione li seguo, quali sono gli obiettivi del colloquio.

A seguire domanderò alla persona qual’è il motivo per il quale è arrivata e, a questo punto, saremo entrati nella fase del colloquio clinico vero e proprio, in cui osserveremo e approfondiremo cosa sta accadendo nella sua vita che le sta generando un malessere.

Lo scopo sarà quello di trovare un punto di vista diverso dal quale osservare la situazione, grazie al quale la persona si senta in grado di affrontarla in maniera più adulta ed equilibrata, con meno stress.

Questa terza fase, di osservazione e ricerca, è naturalmente la più corposa e la più rilevante dell’intero colloquio.