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La prima cosa che ci dobbiamo chiedere è “A che scopo voglio aiutarla?”

Se ce lo ha chiesto lei, valutiamo la sua richiesta e vediamo cosa ci è possibile fare. Ma se non ce lo ha chiesto e siamo noi a volerla aiutare? A quel punto il problema è più nostro che suo.

Domandiamoci allora in che modo la depressione dell’altro riguarda noi, in che modo ci condiziona e quali conseguenze comporta per noi. Sostituirsi all’altro a volte è un modo per evitare di affrontare qualcosa che riguarda noi e che ci spaventa.